Denuncia forze dell'ordine
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Buongiorno a tutti, la mia non è una vera e propria domanda. Piuttosto uno sfogo su un principio di PayPal che non mi sembra molto equo. A metà maggio ho effettuato un acquisto online presso un negozio italiano per un valore abbastanza contenuto (200 euro). All'arrivo il pacco non conteneva l'oggetto acquistato ma generici materiali da imballo che ne simulassero peso e consistenza. Il pacco a prima osservazione non sembrava manomesso, ma in un secondo tempo mi sono accorta che il nastro con logo dell'azienda era stato tagliato e poi richiuso con scotch trasparente sistemando al meglio i loghi del nastro originale. Ho contattato il venditore in modo conciliante chiedendo un aiuto e sono stata rimbalzata con un sintetico "fatti tuoi, arrangiati. Se hai problemi rivolgiti a PayPal". Ho chiamato il servizio clienti e un'operatrice mi ha aperto la pratica che riteneva più opportuna per proteggere il mio acquisto. Successivamente PayPal mi ha richiesto una denuncia presso le forze dell'ordine. Così ho compilato il form di denuncia on line sul sito dei Carabinieri e mi sono recata un paio di giorni dopo alla Caserma di provincia selezionata dove, in modo cortese e ma fermo, la denuncia mi è stata "rifiutata" perchè legata ad un contenzioso di piccolo valore se paragonata ai costi che si devono sostenere per un'indagine contro ignoti. Mi è stato consigliato di trovare una soluzione conciliante che per altro stavo io stessa cercando da settimane. Alla risposta a Paypal ho quindi allegato la sola ricevuta di denuncia on line rilasciata dal sito dei Carabinieri spiegando in dettaglio la risposta avuta. La contestazione è stata risolta a stretto giro a favore del venditore senza possibilità di revisione o riapertura. Morale: non ho l'oggetto, ho perso i soldi e non ho ricevuto alcun supporto da nessuno nella ricerca di una soluzione pacifica. La società di spedizioni non ha nemmeno risposto alla mia segnalazione! Ma il Codice del Consumo su questa piattaforma non ha alcun valore??
Scusate lo sfogo, sono arrabbiatissima

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Ciao @VanePetrati e grazie di aver scritto sul nostro Forum Italia!
Mi dispiace che il reclamo ti sia stato negato.In generale, dopo la conversione della contestazione in reclamo, PayPal potrebbe richiedere di fornire ricevute, valutazioni di terzi, verbali di polizia (come nel tuo caso) o altri documenti specifici, per prendere una decisione sul reclamo.
La denuncia, che può essere fatta anche contro ignoti, deve riportare una breve descrizione dell'accaduto, le informazioni relative alla transazione e i tuoi dati.Il documento pero',non dev'essere una denuncia online,ma una denuncia scritta in caserma;é questa la ragione del rifiuto del reclamo.
Cordiali saluti.
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Ciao Rahma_BI ti ringrazio per il cortese riscontro. Il motivo del rifiuto è chiaro ma è proprio ciò che mi permetto di contestare. La procedura così come organizzata ora non è trasparente né costruttiva.
Prima riflessione: le caratteristiche del verbale dovrebbero essere oggettive (descrizione breve.. che vuol dire “breve”? connotazione che può variare secondo la sensibilità di ognuno quindi strumentalizzabile a piacimento) e standardizzate, magari mediante un form che PayPal stesso propone e che l’utente deve comunque farsi compilare da organi preposti.
Seconda riflessione: la tipologia di denuncia richiesta dovrebbe fasarsi con la gravità della situazione. Ad oggi la mia denuncia contro ignoti per 200 euro avrebbe richiesto le stesse azioni burocratiche e investigative di un furto per 500.000 euro. Una denuncia è un atto giuridico, sempre e comunque, e chi la sottoscrive non può fare differenze. Ed è allora comprensibile che di fronte a certe “piccolezze” si venga invitati ad una pacifica conciliazione, evitando di appesantire inutilmente il lavoro delle varie Forze dell’Ordine. A meno chè PayPal non stia chiedendo un semplice documento proforma con cui si avvisano le Autorità del furto subito, ma ne consegue che l’attuale modalità di denuncia non va bene. Non è ragionevole che l'acquirente debba per forza dare inizio ad un iter i cui costi sono di gran lunga superiori al contenzioso. In buona sostanza dovrebbero esistere due diversi tipi di denuncia: la prima con validità per PayPal (o organizzazione simile) ma che non ha alcun effetto sulle attività delle Forze dell’Ordine e la seconda che ha invece validità per entrambi, ragionando ad esempio su una soglia di valore/tipologia di reato per passare da un tipo all’altro.
Le due tipologie non possono collassare su una sola: ad oggi per un pacco da 3 euro o per uno da 15.000 viene richiesta la stessa documentazione. E’ comprensibile che qualcuno in Caserma scoppi a ridere, nonostante la più buona volontà. O che l’acquirente, dovendosi sbattere per andare in Commissariato, prendersi permessi dal lavoro o addirittura dovendo chiudere momentaneamente il proprio, lasci perdere. Tutto ovviamente a favore del venditore.
Faccio un’ultima riflessione: in Italia esiste il Codice del Consumo che raggruppa le principali disposizioni vigenti in materia di tutela dei consumatori, adottate anche in attuazione della normativa europea, che regolano i rapporti tra gli stessi consumatori e i professionisti dettando i reciproci diritti e obblighi. Nello specifico il caso da me descritto ricade nel seguente articolo:
Art. 63 Passaggio del rischio (1)
- Nei contratti che pongono a carico del professionista l’obbligo di provvedere alla spedizione dei beni il rischio della perdita o del danneggiamento dei beni, per causa non imputabile al venditore, si trasferisce al consumatore soltanto nel momento in cui quest’ultimo, o un terzo da lui designato e diverso dal vettore, entra materialmente in possesso dei beni. Inoltre se il danno emerge dopo la consegna, il professionista risponde comunque dei danni non immediatamente riconoscibili, ma imputabili al vettore o al trasporto
Concludo: la ragione del rifiuto si basa su un regolamento davvero inconsistente e dai tratti truffaldini
Grazie
Vanessa

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Ciao @VanePetrati e grazie di aver scritto sul nostro Forum Italia!
A titolo informativo,PayPal è un istituto di credito del Lussemburgo debitamente autorizzato dall'autorità di vigilanza del Lussemburgo, la CSSF(Commission de Surveillance du Secteur Financier) e autorizzato a operare in Italia in libera prestazione di servizi.
Tuttavia, qualora l'utente sia un consumatore, nulla di quanto contenuto nelle Condizioni d'uso lo priverà delle tutele garantite dalle disposizioni vincolanti della legge italiana (in particolare quelle relative ai diritti dei consumatori).
Nel caso dei consumatori, per tutti i reclami che non possono essere risolti in altro modo tra l'utente e PayPal, il foro competente sarà quello del luogo di residenza o domicilio del consumatore.
Puoi inoltre consultare la clausula 4.5 "Legge applicabile" https://www.paypal.com/it/webapps/mpp/ua/info-sheet-perso-acct.
Cordiali saluti.
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Ciao @Daniela_1969,
Benvenuto nel nostro forum Italia e ti ringrazio molto di aver scritto il tuo primo post.
In generale,quando il nostro cliente apre un reclamo per articoli mancanti , per consentire a PayPal di continuare a esaminarlo, dovrebbe sporgere denuncia alle forze dell'ordine locali e inviarci una copia del verbale entro 10 giorni dalla ricezione del presente messaggio.
In caso di mancato riscontro da parte tua, annulleremo il reclamo. Essendo un'azienda che opera in Internet, non abbiamo la possibilità di esaminare gli articoli e le prove pertinenti. Pertanto, dobbiamo basarci su documenti di terzi per continuare a esaminare la pratica.
Spero d'essere stata d'aiuto
Sofia
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ciao @Daniela_1969 per caso la farmacia online è Farma S a ve?
Perchè ho riscontrato la stessa cosa, ho aperto contestazione ma per Paypal è tutto a posto, dal momento che il venditore ha fornito il tracking, il pacco è arrivato e quindi se mancano prodotti è tutto a posto.

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Ciao @LiaLea,
Ti ringrazio per il tuo primo post!
Ti confermo che nel programma protezione acquisti di PayPal un articolo può essere considerato notevolmente non conforme alla descrizione se L'utente ha acquistato un certo numero di articoli, ma non li hai ricevuti tutti, perciò se ti capita una situazione del genere non esita di usufruire della nostra tutela, assicurati di aprire la contestazione entro il termine corretto previsto per l'apertura.
Ecco come aprire una contestazione sul web:
- Vai al Centro risoluzioni e clicca Segnala un problema.
- Seleziona il pagamento e clicca Continua.
- Seleziona il motivo della contestazione, ad esempio:
- Attività non autorizzate sul tuo conto PayPal (un pagamento che non riconosci o che hai la certezza di non aver autorizzato).
- Problemi con gli acquisti (un acquisto non arriva o non è conforme alla descrizione del venditore).
- Problemi con il venditore (un venditore non collabora e non risponde ai tuoi messaggi o semplicemente non riuscite a raggiungere un accordo).
- Errori di fatturazione o problemi con gli abbonamenti (è stato effettuato più di un addebito).
- Seleziona l'opzione che descrive al meglio il problema e clicca Continua.
Per aprire una contestazione nell'app:
- Vai ad Attività recenti e tocca la transazione che vuoi segnalare.
- Scorri fino in fondo e tocca Segnala un problema.
- Seleziona il tipo di problema, includi tutti i dati pertinenti e tocca Invia.
In una contestazione, puoi scambiare messaggi con l'altra parte nel Centro risoluzioni per cercare di risolvere il problema.
Se non riesci a risolvere la contestazione, puoi convertirla in reclamo. Per convertire una contestazione in reclamo, è necessario attendere che siano trascorsi almeno sette giorni dalla data del pagamento.
Convertendo la contestazione in reclamo, chiedi a PayPal di esaminarla e deciderne l'esito. Una contestazione viene chiusa automaticamente dopo 20 giorni, a meno che non sia stata convertita in reclamo. Non è possibile riaprire o convertire in reclamo una contestazione chiusa.
Spero di essere stata d'aiuto,
Sofia
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Concordo! Anch'io ho avuto una brutta esperienza dopo aver speso oltre € 300 in abbigliamento. Mi sono arrivati capi orribili, di stoffa differente rispetto a quella dichiarata dal venditore, invece dei ricami delle foto c'erano delle stampe, non era lino, in alcuni casi modelli completamente differenti.
Il venditore mi aveva offerto un rimborso parziale ma confidando in Paypal ho erroneamente rifiutato per cercare di recuperare tutto. Bene, con mio rammarico ho scoperto che Paypal mi ha bocciato il reclamo dicendo che i capi simili non vanno rimborsati e non equivalgono a oggetto non conforme!
È come se andando in un ristorante chiedete un piatto a base di pesce e vi portano il tonno in scatola o qualcos'altro e voi sareste costretti a pagare per quel che avete scelto sul menù!!!
È ovvio che Paypal sta coccolando i venditori fregandosene dei clienti, cosa che li azzererà sicuramente e credo che l'intenzione sia quella di recuperare più soldi prima di sparire nel nulla!
Poi la signora che ha risposto dicendo che loro hanno sede nel Lussemburgo mi deve spiegare perché la legge italiana per acquirenti italiani non è valida in caso di danno invece è valida quando a favore di Paypal e complici!

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